Un percorso che si ispira all’affascinante opera di Italo Calvino e all’allegoria dei problemi di sostenibilità affrontati ne “Le città invisibili”, per sviluppare una riflessione sulle sfide attuali che Yangon si trova ad affrontare, viste dalle menti creative di artisti locali e giovani urbanisti. È questo il concetto al centro della mostra “Da Calvino a Marco Polo a Yangon”, inaugurata ieri dall’Ambasciata d’Italia in Myanmar in occasione della XXIII edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo.
La mostra – realizzata dall’Ambasciata in collaborazione con l’associazione Doh Eain, la rete di giovani urbanisti e studenti Young City Shapers e la galleria d’arte Nawaday Tharlar – presenta il valore universale della produzione letteraria di Italo Calvino nel centenario della nascita dello scrittore e riflette sul potere della letteratura di esplorare le sfide del mondo contemporaneo e modellare un futuro possibile.
L’esibizione si sviluppa in tre parti, traendo spunto dalla mostra “Calvino qui e altrove”, una panoramica sull’opera di Italo Calvino e sulla sua fortuna letteraria nel mondo, creata dal Laboratorio Calvino e della Fondazione Mondadori per il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La sezione successiva, “Marco Polo in Birmania”, propone un accostamento tra il racconto della Birmania del XIII secolo del vero Marco Polo (primo occidentale a descrivere il Paese asiatico) e la rappresentazione fantastica delle città del Marco Polo immaginario de “Le città invisibili” di Calvino, accompagnate da riproduzioni dei dipinti “Where is Venice” and “Where is San Marco” dell’artista birmano Htein Lin. La mostra si chiude con “La Yangon invisibile”, una serie di 10 dipinti di altrettanti artisti locali e 10 concetti elaborati dagli Young City Shapers, che immaginano versioni alternative della città di Yangon, ispirandosi alle fantastiche idee di Calvino e concentrandosi sull’idea di sostenibilità.
“Da Calvino a Marco Polo a Yangon” è aperta al pubblico gratuitamente dal 13 al 22 ottobre 2023 in tre diversi edifici storici lungo Pansodan Street, uno dei viali meglio conservati della città vecchia.
Il programma della Settimana della Lingua continuerà la riflessione sul tema della sostenibilità con la proiezione del film-documentario “L’Ors” di Alessandro Abba Legnazzi, in collaborazione con l’Ambasciata svizzera in Myanmar, per concludersi con “Siccità” di Paolo Virzì, premiato alla 79ª Mostra del cinema di Venezia e ai David di Donatello.